Erice è una città antica, fondata dagli Elimi nel VII sec. A.C. e antico centro religioso di fondamentale interesse per la presenza del sacro thémenos, il santuario pagano dedicato a Venere, la dea dell’amore. Cinta da mura edificate dagli stessi Elimi e poi ampliate dai Punici come dalle risultanze da diversi scavi archeologici intervenuti nel tempo, venne dotata da Federico II di Svevia con un privilegio del 1241 di un territorio vastissimo e per la fedeltà alla corona regia venne appellata Excelsa et Fedelissima Civitas.
Oggi il suo Centro storico conserva intatta l’antica struttura architettonica ed è visitato nel corso dell’anno da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.
Abbiamo immediatamente colto l’occasione offerta dal MIBACT di aderire ad una Rete delle Città della Cultura in quanto gli obiettivi proposti concorrono a creare azioni congiunte con altre realtà territoriali attraverso la creazione di modelli efficaci di governance dei beni culturali con un confronto attivo tra strumenti, metodologie e buone pratiche per la loro promozione e valorizzazione.
Pensiamo che la piattaforma della Rete possa creare e promuovere una programmazione strategica della cultura per lo sviluppo dei territori, creare un sistema circolare di informazioni che tenga anche conto delle opportunità offerte dei finanziamenti europei.
Tale spirito di condivisione in una eventuale programmazione anche congiunta, l’opportunità di cogliere e di conoscere le positive esperienze delle altre città aderenti soprattutto nel campo della valorizzazione dei beni culturali e della loro gestione, del paesaggio, delle tradizioni locali e dell’enogastronomia potrà permetterci di migliorare i nostri standard qualitativi soprattutto nell’ottica di una adeguata accoglienza turistica.
Una piattaforma di confronto mirata al superamento dei confini amministrativi nelle scelte progettuali delle politiche strategiche ed operative, il coinvolgimento di partenariati pubblici e privati potrebbero inoltre essere oggetto di un nuovo modo di affrontare insieme attraverso “buone pratiche” le problematiche comuni sulla valorizzazione e fruizione dei beni culturali.
All’interno di un’ottica rivolta ad esaminare nuovi e validi modelli di gestione mettendoli a confronto per individuare quelli più idonei alla valorizzazione e alla gestione di un vastissimo patrimonio culturale di cui le città sono nucleo centrale, il Comune di Erice ha presentato la propria candidatura a Capitale italiana della Cultura 2018 attraverso un dossier volto a caratterizzare e rendere vivo il nostro territorio creando un piano strategico di sviluppo produttivo e duraturo nel tempo.
Oggi Erice è entrata nelle dieci finaliste ma, a prescindere dal risultato che si otterrà, rimane un dossier giudicato comunque valido dalla commissione che lo ha esaminato, che potrà essere trasformato in un vero e proprio piano strategico di sviluppo dei beni culturali, magari implementato e arricchito dalle proposte e dalle esperienze condivise create e che saranno create dalla Rete delle città della cultura aderenti.
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