Caltanissetta

Caltanissetta è una piacevole città del centro Sicilia, immersa in un incontaminato paesaggio collinare segnato dall’attività rurale e dall’estrazione di zolfo.
Il territorio è abitato dalla Preistoria, come documentano gli insediamenti sicani entrati successivamente in contatto con i coloni greci che da Gela risalivano il fiume Salso/Imera. Straordinarie testimonianze di questa contaminazione culturale sono oggi esposte nel Museo Archeologico Regionale. A pochi passi dal museo si può visitare la preziosa abbazia normanna di Santo Spirito, splendida nella sua semplicità.

L’abitato attuale fu fondato dagli Arabi ai quali si deve il nome della città che significa “Castello delle donne”. Il castello in questione è quello di Pietrarossa, di cui restano solo alcune suggestive rovine; ai suoi piedi sorge la chiesa di epoca sveva di Santa Maria degli Angeli e l’annesso convento. Dal quartiere arabo degli Angeli, fatto di stradine tortuose ed edifici bassi, si giunge nella centrale piazza Garibaldi sulla quale si affacciano la Cattedrale di Santa Maria la Nova, splendidamente affrescata nel XVIII secolo dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans, la chiesa di San Sebastiano, caratterizzata da una curiosa facciata eclettica, e il Palazzo Comunale. La piazza è decorata dalla fontana del Tritone, così chiamata per il calco bronzeo di un’opera dello scultore nisseno Michele Tripisciano la cui gipsoteca è esposta nelle sale della Galleria Civica d’Arte di Palazzo Moncada. Il palazzo è un grandioso esempio del barocco siciliano, emblema del dominio della potente famiglia spagnola dei Moncada che detenne il governo della città per quasi quattro secoli.
Ai Moncada si deve l’edificazione di molte chiese e conventi della città: Sant’Agata al Collegio, ricca all’interno di marmi mischi, e il Collegio dei Gesuiti, sede oggi della Biblioteca comunale Scarabelli; la chiesa di Santa Croce e il Convento delle Benedettine; la chiesa dell’Assunta e il Convento dei Cappuccini; la chiesa della Madonna della Grazia e il Convento degli Agostiniani; la chiesa di San Domenico, ricca di opere d’arte, e il Convento dei Domenicani; la chiesa di Santa Flavia e il Convento dei Benedettini. Le chiese in questione conservano preziose opere d’arte, quali dipinti di Filippo Paladini e Vincenzo Roggeri, oppure sculture di Francesco Biangardi, ma molti altri capolavori sono custoditi nel Museo Diocesano del Seminario Vescovile “G. Speciale”.
I conventi invece hanno tutti cambiato destinazione d’uso dopo l’Unità d’Italia e oggi ospitano attività culturali e sociali. Tra il XIX e il XX secolo Caltanissetta ha vissuto il boom economico dovuto all’industria dell’estrazione dello zolfo, attività estintasi nella seconda metà del Novecento ma splendidamente documentata nel Museo Mineralogico Paleontologico e delle Zolfare. Oggi nel territorio del centro Sicilia – Caltanissetta, San Cataldo, Sommatino, Riesi, Montedoro – restano le testimonianze dell’estrazione solfiera in splendidi esemplari di archeologia industriale. Il benessere generato dall’industria dello zolfo è testimoniato dalla presenza lungo i corsi principali Umberto I e Vittorio Emanuele II di palazzi signorili caratterizzati da sontuose facciate neoclassiche ed eclettiche, ma anche dalle eleganti ville suburbane e dalle cappelle gentilizie del Cimitero Angeli.
L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dallo sfruttamento dei minatori, in particolare dei giovani “carusi”, spesso vittime di tragici incidenti come quello del 1881 avvenuto nella miniera di Gessolungo. Dopo quel triste episodio furono commissionati, come forma di devozione, i gruppi scultorei sacri delle Vare che vengono portate in processione la sera del Giovedì Santo. La Settimana Santa nissena è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, con una sequenza unica di processioni e manifestazioni che iniziano la Domenica delle Palme e finiscono la Domenica di Pasqua.
Un altro simbolo della devozione dei nisseni è il Redentore, un monumento edificato nel 1900 sulla collina di San Giuliano dalla quale si gode di una vista su buona parte del centro Sicilia. Nelle immediate vicinanze di Caltanissetta meritano una visita Marianopoli e Resuttano, tappe del cammino della Via dei Frati, ma anche Sutera, uno dei borghi più belli d’Italia, Campofranco e Milena, tappe invece del cammino della Magna Via Francigena. Sempre nei dintorni di Caltanissetta si possono visitare anche alcuni castelli, in particolare quello di Delia, città famosa per la cuddrireddra, e quello di Mussomeli, arroccato su uno sperone roccioso.
Caltanissetta vanta una vivace attività culturale, costituita da una ricca stagione teatrale comunale, dal Parco letterario Rosso di San Secondo e dalle numerose manifestazioni organizzate dalle tante associazioni culturali, storiche e giovanili, in tutti i mesi dell’anno.
Dal punto di vista gastronomico Caltanissetta vanta una pregiata tradizione dolciaria, in particolare nella produzione di torrone di pasta dura, di rollò alla ricotta e di dolci delle monache, come la spina santa e le crocette. Autentico vanto di tutto il circondario è però il pane del borgo rurale di Santa Rita, frazione di Caltanissetta, in cui si respira ancora l’atmosfera agricola che per tanti secoli ha caratterizzato il centro Sicilia e che ancora si rispecchia nel suo paesaggio.

Sito di riferimento:
www.comune.caltanissetta.it

 

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